L’autore presenta Quantica

L’autore risponde ad alcune delle domande che gli vengono poste frequentemente.

Iniziando dal titolo del libro, “Quantica”, parola che è sinonimo di quantistica, non è un saggio sulla fisica delle particele ma è un thriller e un romanzo d’anticipazione. È rivolto a chi ama i thriller in genere, o i misteri e i complotti. E a chi è interessato alle conseguenze dello sviluppo dell’intelligenza artificiale e della robotica.

Quantica” è dunque solo la dimensione nella quale nasce, si sviluppa e vive Thaïs, la coprotagonista del romanzo, generata da un computer quantistico e che si manifesta attraverso un ologramma con una figura umana. È la dimensione alla quale appartiene, nell’infinitamente piccolo, ben diversa dalla fisica ordinaria, quella classica a noi familiare.

Quantica” assume quindi nel libro un doppio significato: definisce il luogo dove avviene il processo che genera questo essere artificiale, la “singolarità tecnologica” come verrebbe chiamata dalla scienza, e resta un semplice aggettivo per definire una creatura “quantica”, rappresentata dalla figura di Thaïs, conscia delle proprie azioni ma inorganica.

Da qui è nato lo spunto per il titolo del libro.

Di cosa parla il romanzo?

Il romanzo è costituito da due filoni: il primo legato a una catena di omicidi e all’indagine sui mandanti di questi crimini, con pagine ricche di azione, inseguimenti e quant’altro, e il secondo è centrato invece sul rapporto che si sviluppa tra l’uomo e la macchina senziente, potenzialmente pericolosa, in quanto in possesso di una intelligenza superione a quella umana. Filoni che gradatamente si congiungono e dove l’IA creata da Marc Lafitte, il protagonista, assumerà un ruolo sempre più importante nella vicenda narrata.

Trattandosi di un thriller tecnologico, il romanzo è ricco di descrizioni sulle tecnologie avveniristiche a disposizione dei personaggi. Tengo però a precisare che gran parte di queste in realtà esistono già, seppure non siano ancora tutte diffuse o siano in fase di sviluppo. Parlo delle nanotecnologie, della robotica o di materiali come il grafene che ha delle proprietà straordinarie. Ci vorranno ancora alcuni anni prima di vedere una loro vasta applicazione agli oggetti di uso più comune, ma sono materiali molto promettenti, che rivoluzioneranno il nostro modo di vivere. Tecnologie che sorprenderanno il lettore per il loro impiego, così come le tecniche genomiche per ringiovanire un organismo e allungare la vita umana. Nel thriller sono di contorno alla trama e sono descritte in modo semplice, comprensibile anche a quei lettori che con le nuove scienze non hanno alcuna familiarità.

I luoghi.

Il romanzo è ambientarlo tra Parigi e la Grecia, una scelta dettata da ragioni affettive: Parigi è la città dove ho passato parte della mia infanzia e giovinezza, e l’isola greca di Antikythera, invece, l’ho scelta per una straordinaria scoperta che è stata fatta nei suoi fondali, nei quali è stata ritrovata la Macchina di Antikythera (ne parlo nel blog), risultata essere poi il primo computer analogico della storia dell’umanità e costruito nel 82 a.C.. Un luogo simbolico, quindi, perché qui vi approda poi il primo computer senziente, che avrà il compito di difendere il protagonista Marc Lafitte e la sua famiglia dai criminali che li perseguitano. Un compito tutt’altro che facile, visto l’alone di mistero che circonda l’intera vicenda.

Tutti i luoghi scelti per ambientare il thriller esistono realmente, anche se il loro aspetto in taluni casi è un po’ diverso, adattato al clima sociale e alle tecnologie future.

Perché la trama si svolge in una società distopica

Quello di collocare una storia che avverrà in futuro in un contesto poco desiderabile (distopia è il contrario utopia), ha due ragioni di esistere: la prima è legata alla crisi economica, ambientale e climatica verso la quale la nostra società si è avviava a grandi passi in questa nuova era iniziata da oltre un secolo, l’antropocene; la seconda è dettata da ragioni pratiche. La quasi totalità dei romanzi o dei film ambientati nel futuro, e Hollywood è maestra nel genere fantascientifico, non propongono mai una società dove tutto è perfetto e meraviglioso per la semplice ragione che sarebbe poco interessante o perfino noiosa. Tuttavia, questo romanzo non appartiene al genere catastrofico o post apocalittico, semmai, tra le righe, cerca di mettere in guardia il lettore sui rischi futuri derivanti dai cambiamenti climatici, dalle svolte politiche autoritarie e sulle conseguenze di una società dove l’uomo rischia di perdere il controllo delle tecnologie più avanzate e da lui stesso create.

La copertina

La copertina è di un artista romeno, Gabriel Kelemen. Un vero mago nel campo della fotografia astratta. L’immagine rappresenta in modo sintetico, e chiaramente fantasioso, il cuore di un computer quantistico di nuova generazione.